Il riconoscimento degli scatti “a macchia di leopardo” non farà che determinare una situazione che molti lavoratori conoscono bene, quella cioè che hanno già vissuto al tempo di quelle cooperative sociali da cui l’Amministrazione De Luca ha sempre detto di volere prendere le distanze

Lavoratori di seria A e lavoratori di serie B. E’ esattamente questo l’effetto venutosi a determinaredalla scelta, a nostro avviso del tutto inutile e fuori luogo, adottata dalla Messina Social City, diriconoscere scatti di anzianità a “macchia di leopardo” ai dipendenti. Nella busta paga di giugno,infatti, alcuni dipendenti si sono visti riconoscere 5 scatti, alcuni 3, altri 2, altri ancora 0, sulla base,cioè, di quanto sommariamente indicato nell’ultima busta paga della cooperativa datore di lavoro. «Nel corso di uno degli ultimi incontri avuti a Casa Serena con il CdA della MSC – affermano il segretario della FP CGIL Francesco Fucile, la segretaria Elena De Pasquale e la RSA Caterina De Maria – di comune accordo con CISL FP e UIL FPL, avevano chiesto formalmente ai vertici della Social City che il riconoscimento degli scatti ai lavoratori transitatati, avvenisse per tutti contemporaneamente, senza distinzioni, soprattutto in considerazione del fatto che si tratta di operatori con la medesima anzianità d servizio. Ciò – continua la FP CGIL – avrebbe evitato quella disparità di trattamento che, invece, puntualmente, si è verificata». La Funzione Pubblica CGIL ribadisce come tale posizione non deriva sicuramente dal fatto di voler danneggiare gli operatori che già con le cooperative si erano visti riconoscere tutti e 5 gli scatti, bensì sulla base di «uno spirito di solidarietà e condivisione, che avrebbe determinato per tutti un trattamento omogeneo. Per far ciò sarebbe sufficiente che il CdA effettuasse un riscontro presso il Dipartimento politiche sociali (o attraverso una verifica degli estratti contributivi individuali) al fine di ricostruire il pregresso e, al tempo stesso, sarebbe stato possibile capire il perché, in questi anni, sebbene i bandi di gara fossero costruiti, sotto il profilo finanziario, anche conteggiando il pagamento degli scatti, quest’ultimi fossero stati riconosciuti solo in parte ai lavoratori. Successivamente, con un accordo in sede protetta, i dipendenti sarebbero partiti tutti dallo stesso punto con 5 scatti». Il fatto che tutto ciò non si sia verificato, per la FP CGIL è il frutto di un grave errore commesso dalla MSC soprattutto perché, diversamente da quanto sempre affermato in questi mesi da parte dei vertici della società, molti lavoratori, così facendo, si ritrovano nella stessa condizione di quando i datori di lavoro erano proprio quelle cooperative sociali da cui questa Amministrazione ha spesso detto di voler prendere le distanze, «ebbene, niente di tutto ciò si sta verificando».