Da parecchio tempo, per l’esattezza da quando è stato sostituito il precedente Direttore Generale, assistiamo ad una serie di ricorsi giudiziari da parte di una sigla sindacale confederale, la quale contesta, perlopiù, trasferimenti ritenuti illegittimi; purtroppo per questa azienda, la suddetta O.S., spesso, trova accoglimento presso il giudice adito, con tutto ciò che ne deriva.
Fra questi ricorsi è incappata una nostra RSU e dirigente sindacale storica e non nominata ad hoc, ma la “stranezza” risiede nel fatto che, per quanto ci è stato riferito da alcune indiscrezioni, nel caso di specie l’azienda non avrebbe prodotto a difesa la documentazione comprovante che la dottoressa S.S., TLSB, fosse stata trasferita a seguito di regolare procedura di mobilità in cui la stessa risultò essere prima in graduatoria; se volessimo pensar male, diremmo che si è voluto perdere questo ricorso per favorire la ricorrente O.S., ma noi siamo per la buona fede, fino a prova contraria e di fronte ad un caso di errore rimaniamo fermi sul principio.
Un detto dice che errare è umano, ma noi notiamo la perseveranza di un certo agire apparentemente discriminatorio (il dubbio continua ad insinuarsi) allorquando denunciamo con la nota oggettivata tutta una serie di spostamenti che hanno le stesse caratteristiche contestate dalla predetta O.S., ma si da il caso che trattasi di attivisti e/o iscritti alla stessa ed in questo caso l’azienda tace, non riscontra, ne prende provvedimenti, come se attendesse che anche noi facessimo ricorso (tanto paga il bilancio aziendale!).
Altro nesso di casualità che abbiamo avuto modo di riscontrare è che gli spostamenti anzidetti, sono stati effettuati nel periodo precedente all’attuale gestione commissariale, periodo nel quale la solerte O.S. non ci risulti abbia intrapreso azioni legali di questo tipo e ciò alimenta in noi il ragionevole dubbio che la nostra correttezza sia passata per fessaggine, per cui abbiamo compreso la lezione che anche noi dobbiamo adire alle vie legali per far rispettare i principi basilari di trasparenza nella gestione delle risorse umane (con aggravio per le casse pubbliche)!
Questa situazione sta peraltro ingessando l’azienda, con tensioni createsi tra il personale avente diritto, che da anni attende di poter partecipare ad un avviso di mobilità per potersi avvicinare nelle proprie sedi di residenza.
Alla luce di quanto sopra evidenziato, si chiede di volere procedere con urgenza, e quindi con effetto immediato, alla revoca di tutti i trasferimenti illegittimi effettuati da questa ASP, rappresentati da questa O.S. con la nota n. 582/FPCGIL del 09.11.2022.
In difetto riscontro procederemo con le conseguenziali azioni giudiziarie, riservandosi manifestazioni anche eclatanti, nel rispetto dei principi di trasparenza e di legalità, rammentando che la soccombenza pone questa azienda di fronte ad un profilo di responsabilità per danno erariale.