La scrivente viene informata dai propri iscritti che il Dirigente del Personale di questa Azienda abbia detto che non si può procedere alla stabilizzazione dei precari aventi i requisiti, per mancanza della pianta organica e del piano triennale delle assunzioni.

Ove si trovasse conferma a queste notizie, saremmo di fronte ad una situazione la cui gravità si commenterebbe da sola.

Innanzitutto è pacifico che il personale in atto in servizio, assunto con contratti a tempo determinato, rientra nella pianta organica vigente e che la loro assunzione sia stata fatta in virtù di un piano triennale approvato in illo tempore, diversamente non si sarebbe potuto procedere alla loro contrattualizzazione.

Inoltre sarebbe paradossale affermare oggi l’impossibilità a stabilizzare per le motivazioni di cui in premessa, a fronte di una procedura già bandita, anche in virtù del fatto che tutte le Aziende stanno stabilizzando con analoghe procedure e con piante organiche e piani assunzionali vigenti (le nuove sono ancora in attesa di approvazione).

Di contro, la mancata garanzia di stabilizzazione sta portando a un esodo di personale verso altri lidi più “sicuri”, con conseguenziale impoverimento della già asfittica dotazione.

Le lamentele e i disagi non si contano e in pieno periodo estivo, il personale non ha garanzia di fruizione delle ferie estive, se non accettando di sobbarcarsi di turni aggiuntivi con ulteriore stress.

Alle nostre legittime rimostranze, il management non risponde, incapace di prendersi la responsabilità di aver creato questa situazione, preferendo un imbarazzante silenzio e soprattutto ha raggiunto l’apice della mortificazione dei lavoratori, rinviando senza alcuna ragione il tavolo di contrattazione per riconoscere ciò che gli stessi aspettano da tempo!

Questo è il giusto premio per aver spremuto tutto il personale in tempo di pandemia, garantita con il 5% del fondo della produttività, concesso da tutti i sindacati tranne che dalla FPCGIL, tacciata di non essere collaborativa perché non intende usare i soldi dei lavoratori per celare le evidenti lacune di organico.

Inoltre, continua a tener banco la “vicenda” del mancato riconoscimento dell’aumento del tetto di spesa per le assunzioni da 71mln a 75mln, ma non abbiamo assoluta contezza se i 71 mln sono stati tutti spesi o meno.

A questo punto, chiediamo di conoscere in maniera dettagliata e CERTIFICATA, l’utilizzo reale della massa finanziaria assunzionale, pari a circa 71 mln, distinta per Dirigenza Sanitaria, Dirigenza SPTA e Comparto, per valutare realmente e concretamente se il Direttore Generale ha messo in campo tutte le risorse disponibili per garantire i LEA.

Si rimane in attesa di immediato riscontro, in difetto del quale saremo costretti a chiedere un’attività ispettiva degli organi regionali competenti.