Per i dirigenti sindacali quelle pronunciate dal Sindaco De Luca con grande enfasi il giorno della firma dei contratti a tempo indeterminato, sono state solo parole al vento. «Non riusciamo quindi a comprendere l’attuale attendismo ed inerzia dell’Amministrazione»

 

Sono profondi il rammarico e la delusione tra i 90 lavoratori ex precari della Città Metropolitana di Messina che ad oggi, nonostante gli impegni assunti dal Sindaco metropolitano Cateno De Luca il 22 Dicembre scorso, si ritrovano nella stessa situazione del giorno della firma del contratto a tempo indeterminato part time.

«Gli impegni assunti – affermano i Segretari Generali della FP CGIL Francesco Fucile e del CSA Pietro Fotia e la RSU Tiziana Ruggeri (FPCGIL) e Nino Brancato (CSA) -, riguardavano l’aumento delle ore e soprattutto la questione dell’inquadramento giuridico ed economico (PEO) per cui, all’atto della firma, con un colpo di spugna, è stata cancellata tutta la progressione maturata in questi anni».

“Abbiamo fatto gli approfondimenti consequenziali, ed è stata trovata dalla Segretaria Generale Caponetti, e di questo io la ringrazio, giurisprudenza che ci mette nelle condizioni di modificare la vostra posizione. Non l’abbiamo fatto per oggi, ormai, perché è stata una scoperta degli ultimi giorni e non volevamo far slittare ulteriormente questo momento. Quindi vi dò anche questa notizia, che a Gennaio 2021 sarà rivista la posizione di ognuno e quindi tutta quella che è stata la progressione economica di questi anni non la perderete”. «Queste le parole del Sindaco De Luca lo scorso 22 Dicembre in merito alla suddetta questione, ma i 90 ex precari non hanno ancora visto nulla di tutto ciò», ribadiscono i rappresentanti sindacali, nonostante la dirigente avv. Annamaria Tripodo abbia ritenuto di chiedere un parere al Ministero della PA che è stato espresso a favore dei lavoratori ma a quanto pare non è ritenuto sufficiente per andare avanti. Gli uffici non rispondono alla richieste dei lavoratori con un gioco al rinvio e scarico di responsabilità che ha stancato tutti.

Il Sindaco metropolitano De Luca affermava inoltre: “Ora abbiamo altre tappe, cioè quello di allinearvi a quello degli altri colleghi per quanto riguarda il numero delle ore in modo che ognuno di voi raggiunga le 36 ore come già avvenuto a Palazzo Zanca”.  Purtroppo sono state solo parole al vento. Il livello di preoccupazione resta molto alto».– concludono i dirigenti sindacali. Non riusciamo quindi a comprendere l’attuale attendismo ed inerzia dell’Amministrazione, che in altri Palazzi avrebbe suscitato reazioni enormi ma alla Città Metropolitana passa inosservato e che rischia solo di determinare ulteriori ripercussioni a livello economico su questo personale in particolare, che già alle porte della pensione non riuscirà ad avere un futuro economico sereno».