ASU: IL PARLAMENTO CI DICA CHIARO SE VUOLE O NO LA STABILIZZAZIONE!

4571 lavoratori ASU che sono al servizio di Comuni, Regione, Enti vari garantendo i servizi e la funzionalità degli uffici da 24 anni (a 590 Euro mensili), come sta avvenendo a livello nazionale, chiedono una sola cosa: uscire dal precariato, dall’instabilità, avere un lavoro ed un reddito dignitoso.

Abbiamo appreso con favore gli esiti dei lavori della I e della V Commissione ARS che hanno assunto, meritoriamente, alcune delle nostre proposte. In particolare, la riscrittura dell’art. 57, approvata all’unanimità dalla Commissione Lavoro, ha permesso di identificare con più precisione la platea dei soggetti cui applicare le norme nazionali (anche se va meglio definito che si rivolge all’intera platea degli ASU Siciliani), consentendo così ai lavoratori ASU attualmente impegnati nel privato di scegliere un Ente che possa stabilizzarli, e di definire meglio la possibilità di fuoriuscire dal bacino.

Ma sul tema cruciale, ovvero quello di assicurare le risorse finanziarie per la storicizzazione della spesa, al fine di poter consentire ai Comuni di stabilizzare i lavoratori, va fatto di più!

Il comma 6 della norma, infatti, a nostro avviso, prevede una copertura finanziaria insufficiente e non supportata da una adeguata relazione: due condizioni che non consentirebbero di stabilizzare in sicurezza gli ASU.

Riteniamo pertanto necessario che la Commissione Bilancio perfezioni l’emendamento, per poi essere votato dal Parlamento, anche al fine di scongiurare la probabile impugnativa della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Per questa ragione, a nome dei 4.571 ASU e delle loro famiglie, chiediamo unitariamente al Parlamento Siciliano di voler chiudere, dopo 24 anni, questa pagina, mettendo in campo e con il massimo impegno, quanto necessario per stabilizzare i lavoratori impegnati nelle Attività Socialmente Utili.

Il 2021 dev’essere l’anno della stabilizzazione, l’anno in cui tutto questo finisce, con un rapporto di lavoro vero, con il versamento dei contributi (mai avuti per 24 anni!), con un salario decente e proporzionato al lavoro svolto.

E mentre torniamo a chiedere di essere sentiti dalla Commissione Bilancio, preannunciamo che, con l’avvio dell’esame della Commissione Bilancio, presidieremo coi lavoratori piazza del Parlamento e manifesteremo in tutti i posti di lavoro della Sicilia per far sentire la nostra voce e trasmettervi tutto il disagio e la delusione di questi lavoratori.

Per queste ragioni, mentre torniamo a chiedere di essere sentiti dalla Commissione Bilancio, preannunciamo che queste OO.SS. dei Lavoratori indicono delle Assemblee nei vari posti di lavoro e un sit-in da tenersi nei gg. 2 e 3 marzo pp.vv., in concomitanza con le previste sedute della II^ Commissione Bilancio.

Il SIT IN avverrà in Piazza del Parlamento , dalle ore 10:00 alle ore 13:00

Ai sensi delle vigenti normative afferenti le misure attuative per ridurre i rischi derivanti dall’ emergenza del virus Covid-19, i partecipanti rispetteranno le distanze di sicurezza minima ed saranno, ovviamente, provvisti di mascherina.

EMENDAMENTO ASU

1. Al ddl 962 il comma l dell’art. 57 è così sostituito:

“1. A decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, ai lavoratori inseriti nell’elenco di cui all’art. 30, comma l, della legge regionale 28 gennaio 2014 n. 5 e successive modifiche ed integrazioni, si applicano le disposizioni di cui al comma 296 dell’art. l della legge 30 dicembre 2020, n. 178.

2. I soggetti di cui al comma 1 sono assunti dagli enti utilizzatori a tempo indeterminato anche con contratti di lavoro a tempo parziale, secondo i parametri contrattuali minimi previsti dalla legge e dal CCNL di riferimento.

3. Le disposizioni di cui al comma 2 trovano altresì applicazione nei confronti dei soggetti che svolgono attività socialmente utile in virtù di protocolli o convenzioni e per i quali il dipartimento regionale del lavoro provvede all’assegnazione entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.

4. I soggetti inseriti nell’elenco di cui al comma 1 possono optare, in alternativa alla partecipazione alle attività socialmente utili per il triennio 2021-2023, per la fuoriuscita definitiva dal bacino di appartenenza a fronte della corresponsione di un’indennità omnicomprensiva d’importo corrispondente a 5 anni dell’assegno di utilizzazione in ASU. La suddetta indennità è erogata per un periodo non superiore agli anni necessari al raggiungi mento dei requisiti di pensionabilità e per un massimo di 5 anni, ed è corrisposta in rate annuali. Ai fini dell’applicazione della presente di posizione, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della presente legge, il dipartimento regionale del lavoro provvede ad effettuare una ricognizione personale presenti nell’elenco di cui all’articolo 30, comma 1, della legge regionale n. 5/2014.”

5. Il termine di cui al comma 2 dell’articolo 15 della legge regionale 17/2019, così come modificato dal comma 4, dell’articolo 4 della legge regionale n. 9/2020 è prorogato al 31 ottobre.

6. La copertura finanziaria viene assicurata dai risparmi derivanti dalla fuoriuscita del bacino ASU e dal collocamento in quiescenza di coloro che raggiungono l’età pensionabile da imputare al capitolo 191310 sul fondo straordinario per compensare gli squilibri finanziari delle autonomie locali derivanti dall’abrogazione delle misure in favore dei lavoratori socialmente utili, nonché per le misure di stabilizzazione di cui alla legge regionale 27/2016. L’onore è individuato in 15 milioni di euro, in aggiunta allo stanziamento già previsto.”.