Il segretario della FP CGIL Francesco Fucile a il rappresentante aziendale Giuseppe Previti ritengono opportuno, al fine di una migliore e più efficiente erogazione dei servizi, che i dirigenti procedano ad effettuare uno studio per capire quali servizi siano i nuovi servizi da aprile al pubblico qualora sia necessaria presenza fisica dei dipendenti

Il Comune di Messina prova a ripartire nella speranza che la fase 2 possa realmente rappresentare un ritorno alla normalità. Per il segretario della FP CGIL Francesco Fucile e per il rappresentante aziendale Giuseppe Previti, è però necessario che l’Amministrazione comunale faccia chiarezza su come intenda gestire questo delicato passaggio che, a detta degli esperti, non sarà di breve durata.

«Da parte del governo – affermano i dirigenti della FP CGIL – non è stato dato l’ordine di rompere le file e non vi è nessuna riapertura indiscriminata ma, ancora per lungo tempo, gli uffici procederanno ad erogare i Servizi senza la presenza dei dipendenti se non per casi di necessità. Infatti il Decreto Legge ha prorogato le misure previste dall’art. 87 del D.L. n. 18/2020 fino al 31 dicembre 2020: la Pubblica Amministrazione quindi proseguirà nell’erogazione dei propri servizi con i dipendenti in lavoro agile che continuerà ad essere l’ordinaria modalità di svolgimento della prestazione lavorativa.

La FPCGIL ricorda che anche al Comune di Messina, precisamente dal mese di marzo, è stata utilizzato come modalità ordinaria l’istituto del lavoro agile e, nonostante alcune difficoltà, questo modo di lavorare ha garantito ed assicurato i Servizi e non solo quelli definiti indifferibili. Per Fucile e Previti, anche a Palazzo Zanca, così come nelle altre Amministrazioni, bisogna organizzare in modo graduale ed efficiente i Servizi soprattutto nel rispetto delle attuali norme emergenziali e nella totale sicurezza dei lavoratori e pertanto si dovranno: evitare gli assembramenti, la presenza contemporanea dei dipendenti e degli utenti negli uffici tale da non rispettare le distanze prescritte, le inutili code; introdurre modalità di interlocuzione programmata (ovvero gli appuntamenti) “anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza con l’utenza” e ciò comporterà un notevole risparmio di tempo per i cittadini oltre ad essere una misura necessaria per evitare i contatti; introdurre misure di flessibilità dell’orario insieme alla revisione dell’articolazione dell’orario; puntuale sanificazione ed igienizzazione dei locali degli uffici e i servizi igienici destinati al personale; regolamentare le modalità d’ingresso e d’uscita dei dipendenti e del pubblico con la successiva pulizia e sanificazione degli spazi comuni; consegnare giornalmente o con dotazione settimanale a tutti i dipendenti in servizio il KIT del Dispositivo di Protezione Individuale (mascherina, guanti e detergente igienizzante) e mettere in sicurezza e quindi in protezione tutte le postazioni di ricevimento al pubblico. Per cercare poi di comprendere a pieno quale possa essere una migliore e più efficiente organizzazione del lavoro, la FP CGIL ritiene necessario che i Dirigenti mettano in campo uno studio che consenta di capire quali siano i nuovi servizi da aprire perché si ritiene necessaria la presenza fisica dei dipendenti.

La Funzione Pubblica CGIL chiede infine di conoscere quanti dipendenti si siano dovuti recare quasi giornalmente in ufficio a svolgere la propria attività anche se non inseriti in servizi indifferibili e quindi destinati al lavoro agile; quanti siano stati i dipendenti che hanno beneficiato e che beneficeranno, grazie al nuovo Decreto Legge pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 15 c. m., anche per i mesi di maggio e giugno, di ulteriori 12 giorni di permesso della L.104/92; quanti siano stati i dipendenti che hanno richiesto l’applicazione dell’art. 26 c.2 del D.L. 18/2020 e che grazie al Decreto del 15 maggio 2020 si asterranno dal lavoro sino al 31 luglio 2020 in quanto immunodepressi o che hanno avuto malattie oncologiche; quanti siano a tutt’oggi i lavoratori che non hanno usufruito delle ferie anni 2018/2019 e quanti ,invece, siano stati messi in ferie d’ufficio utilizzando anche le ferie 2020; quanti siano le unità lavorative che siano state messe in esonero e quante siano, successivamente, state fatte rientrare a lavorare in Servizi di altri Dipartimenti.

In ultimo, Fucile e Previti invitano l’Amministrazione, così come già avvenute un numerose altre aziende pubbliche, a costituire il Comitato per l’attuazione e la verifica delle regole del Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” del 3 Aprile 2020,