Veniamo a conoscenza di un nuovo caso di COVID-19 transitato dal PSG dell’IRCSS Neurolesi di Messina, ricoverato in Ortopedia e a cui solo successivamente è stata diagnosticata positività e da quel momento il paziente è stato trasferito presso il Policlinico Universitario di Messina.

Quanto sopra ci riporta indietro di qualche giorno, quando per una leggerezza è scoppiato il pandemonio al presidio IRCSS Neurolesi di Casazza e da quanto accaduto non possiamo che confermare come l’inadeguatezza del management dell’IRCSS sia sotto gli occhi di tutti e di come si renda ormai improcrastinabile un commissariamento, onde evitare il perpetrarsi di ulteriori fatali errori.

È inaccettabile che non sia stata formalizzata una procedura che garantisca sicurezza per operatori e pazienti e a ciò si aggiunga che a tutt’oggi la Direzione non ha consegnato i risultati dei tamponi effettuati anche se ci risulta che, in qualche isolato caso, dopo fortissima presa di posizione da parte dell’interessato, sarebbe stato consegnato, finalmente, il referto del tampone con la data di circa 10gg prima!

Se tutto questo trovasse conferma e sinceramente speriamo di no, saremmo di fronte ad un illecito omissivo penalmente rilevante.

Non siamo a conoscenza di quali decisioni siano state adottate per affrontare l’emergenza di possibili conseguenziali contagi; sembrerebbe che siano stati fatti i tamponi a tutto il personale coinvolto, ma che se la Direzione si ostina ad avere tempi biblici per la sola consegna dei referti sarebbe di un inutilità grottesca e non abbiamo conferma se risultano adottate misure di sanificazione o di chiusura e isolamento del reparto.

Come già denunciato con precedente missiva, non esiste alcuna disposizione di servizio da parte datoriale, ma decisioni prese nei corridoi e notificate a voce, ma soprattutto da “attori” il cui ruolo non è quello per il quale sono stati “scritturati”: vige l’anarchia totale e si fanno nomine ad personam dal valore giuridico nullo.

Chiediamo ai destinatari della presente, ciascuno per le proprie specifiche competenze, di intraprendere, senza alcun indugio e con estrema urgenza, le azioni che riterranno opportune per la salvaguardia delle maestranze e degli avventori/pazienti.