In data 24 marzo ai dipendenti della Messina Social City è stata inviata un comunicazione avente ad oggetto “Gestione emergenza COVID19 personale dipendente”, mediante cui l’Azienda metteva a conoscenza i dipendenti che fino ad oggi, in considerazione dell’emergenza COVID19, hanno sospeso la propria attività lavorativa, quali modalità la MSC intende mettere in atto per ripristinare i servizi.

Nello specifico, dopo aver indicato di aver avviato, dove possibile, lavoro in smart- working, l’Azienda ha comunicato ai dipendenti che dal 26 marzo sarebbe stato ripreso, in modalità di “lavoro agile”, il servizio dei Centri Socio Educativi per lo svolgimento dei compiti e delle attività di gruppo realizzabili grazie alla piattaforma predisposta nel sito aziendale (non si comprendo se tale strumento sia in funzione oppure no) ed a breve, nella medesima modalità si sarebbe proceduto anche a far ripartire l’attività di ASACOM mediante forme di didattica a distanza. Anche rispetto a tale punto chiediamo di conoscere i tempi per la ripresa del suddetto servizio.

Siamo inoltre venuti a conoscenza, sebbene ciò non sia stato riportato nel comunicato, che l’Azienda avrebbe intenzione, qualora le famiglie siano favorevoli, a riattivare anche l’Assistenza Igienico Personale dei bambini disabili (in condizioni normali effettuata in ambito scolastico), presso i domicili dei ragazzi. Tale questione, se confermata, solleva, a nostro avviso, inevitabili problemi di carattere organizzativo che andrebbero gestiti in un opportuno confronto sindacale, sia rispetto al rispetto delle prescrizioni per la salute dei lavoratori e il rispetto delle misure di contenimento COVID19.

La FP CGIL, inoltre, chiede di conoscere le ragioni per cui la MSC abbia stabilito che i dipendenti, nel periodo 5 – 25 marzo, debbano indicare nei fogli firma “ferie”.

Occorre innanzitutto evidenziare che l’utilizzo di tale istituto debba avvenire con riferimento ad eventuali ferie pregresse (quindi 2019) e non certo 2020, e che riteniamo che i lavoratori in questioni non si trovino in tali condizioni, eccezion fatta per il residuo del 2019. In considerazione di ciò, la FP CGIL chiede come mai la MSC non stia invece procedendo all’applicazione di quanto previsto nell’art.48 comma 2 del DL 8/20, che di seguito richiamiamo: “Durante la sospensione dei servizi educativi e scolastici e dei servizi sociosanitari e socioassistenziali di cui al comma 1 del presente articolo, le pubbliche amministrazioni sono autorizzate al pagamento dei gestori privati dei suddetti servizi per il periodo della sospensione, sulla base di quanto iscritto nel bilancio preventivo.”

Alla luce di quanto sopra esposto ritiene in via prioritaria:

 che si dia piena attuazione al protocollo del 24 Marzo fra il Ministero della Salute e CGIL, CISL e UIL confederali e le rispettive federazioni di categoria (che si produce in allegato), che si pone l’obbiettivo di attuare misure tese a garantire la prevenzione e la sicurezza dei lavoratori della sanità, dei servizi socio sanitari e dei servizi socio assistenziali, integrando i contenuti del protocollo generale firmato dalle Parti Sociali lo scorso 14 marzo su invito del Governo;

 nel protocollo, che alleghiamo, ci sono previsioni importanti da attuare in merito a :

  •   adeguatezza delle forniture rispondenza degli stessi ai requisiti tecnici necessari a tutelare lasalute sia dei professionisti ed operatori dei Dpi;
  •   predisposizione dei Test di laboratorio per tutto il personale necessari ad evidenziarel’eventuale positività al SARS-CoV-2, anche ai fini della prosecuzione dell’attività lavorativa;
  •   garantire le necessarie misure di sanificazione ed ulteriori misure relative alla sorveglianza ealla tutela delle lavoratrici e lavoratori.
  •   aggiornamento del DVR e fattivo e formale confronto con il Medico competente;Siamo pertanto a richiedere un incontro urgente in videoconferenza al fine di dare piena attuazione alle misure previste dal Protocollo in oggetto e per chiarire in maniera inequivocabile le decisioni del CdA in merito al regolare pagamento degli stipendi e alle decisioni operative che si intendono attuare, tenuto conto che la nota 57/2020 sicuramente non risolve le questioni aperte mettendo, invece, i lavoratori in condizioni di disparità tra personale sospeso, in malattia, in ferie e regolarmente in servizio. Per quanto sopradetto si chiede la sospensione della disposizione 57/2020.