A dare l’annuncio il Segretario Provinciale Francesco Fucile e il Coordinatore Regionale ASU Salvatore Musolino: «Una vertenza estremamente travagliata che ha però trovato la sua giusta conclusione»

 

Quella di oggi sarà una giornata che i lavoratori ASU dell’ASP di Messina non dimenticheranno facilmente. Per 69 di loro è infatti arrivata la tanta attesa stabilizzazione presso l’ASP di Messina. A comunicarlo sono il Segretario Provinciale Francesco Fucile e il Coordinatore Regionale ASU Salvatore Musolino: «A partire da oggi – affermano i dirigentei sindacali -, i 69 lavoratori ASU in servizio presso le sedi e le strutture periferiche dell’ASP di Messina, firmeranno un contratto a 18 ore a tempo indeterminato, raggiungendo finalmente l’ambito traguardo della stabilizzazione.

E’ una vertenza parecchio travagliata, – dichiarano Fucile e Musolino, – i lavoratori ASU dell’Asp Messina, per tanti anni sono stati gestiti all’interno dell’Azienda Sanitaria per il tramite di soggetti privati che assumevano la veste impropria di agenzie interinali aggirando le norme che vietano l’intermediazione di manodopera, cosi come quelle di utilizzo di ASU se non per via diretta. Per liberarli dal gioco degli enti privati che non volevano assolutamente adempiere agli obblighi di legge è stato necessario un ulteriore passaggio normativo individuato nell’art.15 L.R 17/2019 e per la quale la nostra O.S. si è impegnata a portare avanti in numerose interlocuzioni e tavoli istituzionali. Ottenuto l’utilizzo diretto, ci si è continuato a lavorare  attivamente fino al raggiungimento del risultato di oggi. Si tratta senza dubbio di un traguardo importante, – evidenziano Fucile e Musolino – non solo per la vita di questi precari, ma anche per l’ASP che potrà contare stabilmente sulla notevole professionalità acquisita dai lavoratori in questi anni. La FP CGIL di Messina rappresenta la maggioranza di questi 69 lavoratori ed insieme a loro siamo già al lavoro per il raggiungimento, in tempi brevi per un utilizzo full-time».

Resta ancora aperta invece a livello regionale la vertenza per la stabilizzazione definitiva dei restanti 4200 ASU impiegati presso Enti Locali, alla Regione nei Beni Culturali, ancora intrappolati in cooperative ed associazioni, e che ad oggi non hanno le condizioni  e le risorse per poter stabilizzare. «Per loro – conclude la CGIL -, è stato chiesto all’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, incontrato pochi giorni fa, alla vigilia del pronunciamento della Corte Costituzionale sull’impugnativa dell’articolo della legge Finanziaria 2021 che prevedeva la stabilizzazione di tutti gli ASU, un tavolo di concertazione a Roma e una norma nazionale in tempi celeri».