Le scriventi Organizzazioni Sindacali, rappresentative a livello nazionale per il Corpo di Polizia Penitenziaria, con la presente comunicano che in data 3 marzo 2020 organizzeranno un SIT-IN di protesta nei confronti di codesta Amministrazione Penitenziaria dinnanzi alla sede del PRAP Sicilia.

Nella stessa giornata alcuni componenti si sposteranno dinnanzi alla sede dell’Assessorato alla Salute per la Regione Sicilia per esternare il proprio disappunto anche nei confronti della mancata realizzazione ed applicazione del protocollo di propria competenza per la gestione della sezione Articolazione Tutela Salute Mentale (ATSM).

La presente è conseguenza di quanto già nel corso dell’anno 2019 le scriventi hanno sostenuto, rappresentato, evidenziato, sollecitato con copiosa corrispondenza nonché con la manifestazione che si è tenuta il 27 giugno 2019 dinnanzi al penitenziario barcellonese.
Nonostante ciò nessuna iniziativa concreta è stata intrapresa, continuando ad eludere le gravi problematiche segnalate, sminuendo l’operato delle scriventi e so prattutto aumentando la preoccupazione per lo stato psicologico in cui ormai si trova il personale di Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Barcellona che quotidianamente rischia la vita in un istituto che fa acqua da tutte le parti. Solo per citare alcuni episodi degli ultimi giorni, l’azione di un detenuto che ha trattenuto e bloccato all’interno dell’infermeria, distruggendo attrezzatura e suppellettili, nonché un tentativo di evasione da parte di un detenuto che è riuscito a raggiungere il muro di cinta.

Senza dimenticare quanto successo è venuto alla ribalta delle cronache per l’incendio che è scaturito proprio all’interno della sezione ATSM per cui si è reso necessario lo sgombero dell’intera sezione ed evento in cui sono rimasti intossicati un congruo numero di personale.
Si ribadiscono pertanto i motivi che portano le scriventi ad intraprendere l’azione per quale oggi si scrive, sostanzialmente racchiudersi in tre punti:

  1. Grave carenza di personale;
  2. Problematiche legate al c.d. superamento degli OPG e sezione A.T.S.M;
  3. Cattiva gestione da parte dell’amministrazione locale.

Per quanto concerne la mancanza di personale, con copiosa corrispondenza si è evidenziato che la peculiarità dell’istituto, a seguito dell’istituzione di nuovi servizi dopo la conversione in Casa Circondariale, necessitava già di per sé una rivisitazione della pianta organica.
A ciò si aggiunge che circa 15 unità sono state nel frattempo poste in quiescenza, pertanto si stima una carenza di almeno 35 unità su una pianta organica prevista di 166.

Oggetto: grave disagio psicologico personale Polizia Penitenziaria C.C. Barcellona P.G. Proclamazione stato di agitazione e comunicazione sit-in di protesta 03.03.2020

A tal proposito si rende necessario una riformulazione delle assegnazioni di personale sulla base della legge 104/92, ovvero, trattandosi comunque di personale che per legge fruisce di alcuni benefici limitando il loro impiego, sarebbe opportuno che gli stessi non figurassero nella pianta organica effettiva dell’istituto, in quanto assegnati provvisoriamente sino al mantenimento dei requisiti.

Questa situazione ha portato il personale ad estenuanti e massacranti turni di servizio, con continue richieste di straordinario (tra l’altro mai retribuito per intero), mancata fruizione dei riposi settimanali e del congedo ordinario ed una mancata copertura dei posti di servizio che soprattutto nei turni serali non consente nemmeno di poter fruire della mensa di servizio.

Per quanto concerne l’avvenuto superamento degli O.P.G, bisogna evidenziare che la classe politica che ha preteso tale radicale mutamento non ha tenuto in considerazione molteplici conseguenze, sia di carattere organizzativo, strutturale e, soprattutto, non ha messo in campo le necessarie azioni volte a colmare le lacune che a priori erano già state evidenziate.

A ciò si aggiunge la gestione alquanto critica della particolare sezione dell’A.T.S.M. (Articolazione Tutela Salute Mentale). Tale sezione, come ben noto, nasce appunto dal superamento degli O.P.G. ed aldilà degli internati che sono stati collocati nelle varie R.E.M.S, occorreva dare ai rimanenti detenuti cui la malattia psichiatrica è sopravvenuta durante la detenzione – art. 148c.p. – , una corretta e dignitosa allocazione e gestione che, di fatto, non è mai avvenuta. Anzi, la sezione A.T.S.M. è stata istituita senza una vera o corretta organizzazione sanitaria, a causa della mancanza di un protocollo tra Amministrazione Penitenziaria, ASP e Assessorato alla Salute della Regione Sicilia (come già avvenuto in altre Regioni). Tra l’altro, applicando quanto previsto per tale tipologia di detenuti, gli stessi dovrebbero essere presi in carico da parte del D.S.M., essenziale per un percorso terapeutico durante e dopo la detenzione. Conseguenza di tutto questo clima appena descritto sono gli innumerevoli e quasi sistematici eventi critici che spesso si tramutano anche in continue e violente aggressioni nei confronti del personale.

Infine, non per meno importanza, in aggiunta a quanto sino adesso rappresentato, si aggiunge una cattiva gestione da parte dell’Amministrazione locale per motivi di diversa natura, che non hanno portato a nessun intervento da parte di codesto Provveditorato, se non quello di invitare a desistere da qualsiasi forma di manifestazione.

Tra l’altro, ormai da mesi l’istituto ha una direzione alquanto precaria a causa della mancanza di un Dirigente titolare il che aggrava ancor di più quanto sino adesso esposto, stante l’assenza autorevole della figura che gerarchicamente rappresenta l’amministrazione penitenziaria.
L’attuale Dirigenza che svolge servizio di missione con presenza ovviamente saltuaria, sino adesso non ha ritenuto opportuno confrontarsi con le OO.SS., anzi ha assunto diverse decisioni unilaterali in contrasto con le norme pattizie, creando forti disparità e discriminazione tra il personale in ogni ordine, grado e ruolo.

Così come, per motivi che vanno ben oltre il contenuto della presente che volutamente si omettono, molteplici segnalazioni sono giunte sull’operatività del Comandante di Reparto nei cui confronti, buona parte del personale, non ripone più nessuna fiducia.
Pertanto non si può negare che nonostante tutte le osservazioni che nel tempo sono state sostenute dalle scriventi, anche su quest’ultimo aspetto c’è stato il silenzio dei vertici dell’amministrazione che non hanno provveduto all’assegnazione di un Dirigente titolare e valutare l’avvicendamento del Comandante di Reparto.
Di fronte ad una realtà come quella descritta, il personale di Polizia Penitenziaria, stanco ed esausto, subisce e vive un grave disagio psicologico, pertanto sono indispensabili immediati interventi affinché possa svolgere la propria attività serenamente e con standard di sicurezza accettabili, che potrebbero concretizzarsi con l’immediato invio di almeno 15 unità in servizio di distacco, in attesa dell’assegnazione definitiva di un congruo numero di personale.

Altresì si reitera, ad ognuno per quanto di competenza, la stesura ed applicazione del protocollo per la gestione della sezione Articolazione Tutela Salute Mentale.
Per tutti i motivi sopra esposti, le scriventi confermano che in data 3 marzo 2020 terranno un sit-in di protesta dapprima dinnanzi alla sede del PRAP Sicilia per spostarsi successivamente dinnanzi alla sede dell’Assessorato alla Salute per la Regione Sicilia, con modalità e tempi che saranno a breve comunicati.

Successivamente, al perdurare dell’inerzia degli organi e figure deputate a colmare le gravose questioni segnalate, le scriventi annunciano sin da adesso che continueranno ad oltranza diverseforme di proteste, con presidi sia all’interno che coinvolgendo sempre di più tutta l’opinione pubblica.