Per la Funzione Pubblica Cgil da parte del sindaco De Luca, cui spetta la nomina di un componente del CdA per il Comune ed uno per la Città Metropolitana, una presa di posizione che non trova alcuna scusante. E’ necessario procedere con la trattativa già avviata con le OO.SS. per la dotazione organica e il piano dei fabbisogni e per questo ci vuole un CdA nel pieno dei poteri.

«Non sono ammessi più ritardi alla nomina da parte del sindaco De Luca dei due componenti del consiglio di amministrazione dell’ente Teatro, uno in rappresentanza del Comune e uno della Città Metropolitana». E’ una posizione netta quella assunta dalla FP CGIL, per voce del segretario generale Francesco Fucile e della coordinatrice comparto dipendenti regionali Rosa Raffa, in merito alla mancata nomina dei due rappresentanti del consiglio di amministrazione dell’ente che, anche a causa dei ritardi nel nomina del presidente – l’assessore regionale al Turismo ha infatti prorogato l’incarico del commissario ad acta, che naturalmente non ha i poteri per una gestione completa del Teatro – si trova bloccato nella morsa della politica. 

«Da parte del Sindaco di Messina – affermano i rappresentanti della FP CGIL – si tratta di una presa di posizione che non trova alcuna scusante, neanche nella sua richiesta di un piano industriale. Il primo cittadino è infatti chiamato solo a nominare i due consiglieri, e fornire un minimo contributo economico del quale i bilanci del Teatro V.E. non hanno visto traccia alcuna ormai da svariati anni». Conseguentemente, per la FP CGIL l’atteggiamento di De Luca risulta essere pretestuoso e strumentale e rischia di incidere fortemente sulla gestione del personale dell’Ente.

«Dei tanti proclami del Sindaco non se ne fa nulla l’attività del Teatro – continuano Fucile e Raffa – che già deve affrontare le problematiche legate alle esigue  risorse economiche date dal  contributo regionale, come anche i dipendenti di ruolo che da quasi venti anni aspettano la definizione dell’equiparazione al contratto dei dipendenti regionali. Per non parlare poi del personale precario, sia quello che, possedendo in requisiti della Legge Madia, attende la predisposizione dei fabbisogni triennali e l’attivazione dei processi di stabilizzazione, sia tutto quel personale che va dal  restante personale tecnico alle masse artistiche, che hanno a cuore il buon funzionamento del Teatro proprio per la loro continuità lavorativa». La FP CGIL, dunque, nell’evidenziare come sia necessario perdere altro tempo, ricorda che il Teatro, oltre che rappresentare fucina di cultura, costituisce anche fonte di reddito per i tanti lavoratori messinesi che gravitano attorno alle attività teatrali, rappresentando uno sbocco professionale in una città come Messina dove quotidianamente si assiste alla fuga di decine e decina di giovani, costretti a vivere lontani dalle proprie radici e dai loro cari.