25-11-2018. Stucchevoli, inopportuni e fuori luogo. E’ così che il segretario della Funzione pubblica della CGIL, Francesco Fucile, definisce i botta e risposta che continuano a tenere banco sui social in merito al futuro dei servizi sociali, come se ciò non interasse il futuro di centinaia di persone, ma solo esclusivamente gli interessi di pochi . «Come FP CGIL – afferma Fucile – riteniamo sia giunto il momento di mettere fine alle battaglie personali e non intavolare più discussioni che invece attengono alla responsabilità dell’Amministrazione e alla valutazione tecnico-giuridica degli organi a ciò preposti». Per Fucile, il valore intrinseco che l’internalizzazione dei servizi sociali porta con sé, rischia di essere sacrificata sull’altare della sfida personale: «Non permetteremo a nessuno di ostacolare o peggio di far saltare tale progetto: qui c’è in gioco il futuro di centinaia di lavoratori che – aggiunge il segretario – diversamente da quanto sostenuto, sulla base dei dati che stiamo analizzando, sono molti più dei 510 di cui si parla. Ed è proprio in considerazione di ciò che non possiamo accettare chi sta portando la questione oltre quella cornice di approfondimento giuridico che consentirà di capire quali saranno i successivi step da seguire». La FP CGIL auspica che «tale progetto si attui e non diventi una storia come quella che ad esempio ha interessato il settore trasporti, dove si è passati dalla leggenda del tram volante a quella della disorganizzazione totale del trasporto pubblico. Ricordiamo a tutti che l’internalizzazione dei servizi sociali è un punto di valore non solo per i lavoratori ma anche per gli utenti, e a tal proposito spiace constatare come i bisogni e gli interessi diquest’ultimi sembrano essere passati in secondo piano. La mappatura dei bisogni di cui tanto si è parlato, sarebbe dovuta essere la base di partenza per capire come riorganizzare i servizi, e non un passaggio secondario. Solo se ci sarà un vero miglioramento nella qualità dei servizi l’obiettivo potrà considerarsi raggiunto».