La scrivente organizzazione sindacale intende rappresentare la grave situazione di criticità dell’insufficiente numero di personale sanitario nelle realtà ospedaliere della nostra Regione in particolar modo di Infermieri e OSS.
La causa di quanto sopra è da ricercarsi nelle linee guida 2015 che definiscono le dotazioni organiche, le quali prevedono degli indici di conversione, parametrati sul totale dei posti letto, insufficienti, anche se utilizzati al massimo previsto.
L’assistenza sanitaria è basata su criteri che, oggettivamente, sono diametralmente opposti alla tendenza ragionieristica di stabilire i suddetti coefficienti.
Detti criteri rispondono solo all’esigenza di una quadratura dei conti, in controtendenza rispetto alle tante esigenze assistenziali.
Dopo il periodo di stallo dovuto alla mancata nomina dei vertici manageriali, assistiamo ad annunci e comunicati stampa su concorsi e procedure assunzionali già definite ma mai avviate che ingenerano speranza fra i tanti giovani che attendono da tanti anni un lavoro stabile e non precario.

Le nostre riserve, trovano giustificazione nel fatto che per poter fare assunzioni ci vogliono le risorse economiche e le disponibilità nelle dotazioni organiche e sinceramente non vediamo ne l’una, ne l’altra.
Non abbiamo visto alcun incremento reale nei tetti di spesa e nelle varie realtà riscontriamo le stesse problematiche.
Siamo a ridosso dell’estate e, quindi, delle ferie e i vari Manager non sanno come far fronte ad un piano ferie che risponda ai criteri contrattualmente previsti e le risposte che ci vengono date sono quelle che abbiamo appena evidenziate.
A questo bisogna aggiungere anche la cosiddetta “quota 100” che rischia di paralizzare il sistema ed un’età media elevata del personale in servizio.
Aggiungiamo che condividiamo appieno il “grido d’aiuto” del Coordinamento Regionale OPI pur non avendo potuto partecipare all’incontro tenutosi a Palermo , tant’è che siamo disponibili, come peraltro ribadito con nota inviata al Coordinamento, a condividere un percorso virtuoso in favore degli infermieri per garantire serenità nel processo assistenziale.
Medesimo ragionamento vale per la Sanità Privata, le cui asfittiche dotazioni organiche derivano dalle “prescrizioni” della ormai datata Legge 39 del 1988 ed in cui gli infermieri, privi del proprio CCNL da ben 12 anni, percepiscono di essere considerati di “serie B”.
Per quanto sopra riteniamo doveroso un confronto aperto per addivenire a una soluzione condivisa ed evitare che ancora una volta a pagarne le spese siano i cittadini che non riceveranno l’assistenza di qualità che meritano ,pertanto chiediamo un incontro urgente al fine di affrontare le problematiche evidenziate.
Si rimane in attesa di riscontro.